Settembre si è chiuso da poco ed è stato il mese peggiore del 2021. Ci è voluto quasi un anno intero per vedere l’indice S&P 500 ritirarsi del 5%, ponendo fine alle speranze di un 2021 che si unisse al 1954, 1958, 1964, 1993, 1995 e 2017 come gli unici anni senza una discesa del 5%.
Tutti, ovviamente, preferiremmo che le azioni salissero per sempre, ma non è la realtà. Tutti gli investitori devono imparare ad accettare le eventuali paure e gli attacchi di volatilità che sono comuni anche nei mercati rialzisti più forti.
Come mostrato nel grafico, dal 1980, le azioni subiscono in media un pullback del 14,2% dai picchi massimi durante l’anno.
Cerchiamo di contestualizzare il recente storno del 5%.
Ventuno degli ultimi 41 anni hanno visto una correzione di almeno il 10%. Incredibilmente, 12 di questi 21 anni si sono conclusi con un rendimento positivo guadagnando una media del 17,0%. Chi potrebbe dimenticare il mercato ribassista dello scorso anno con una discesa del 34% per poi tornare ad un +16% entro la fine dell’anno?
In altre parole, possono verificarsi grandi discese anche negli anni che vedono guadagni fuori misura, motivo per cui questo grafico è così importante per gli investitori. Motivo per cui cogliere l’occasione dei grandi tuffi per accumulare. Gli OBBIETTIVI, la PROGETTAZIONE, le REGOLE e il TEMPO aiutano ad affrontare con serenità queste ordinarie e ricorrenti situazioni.